Interventi di riqualificazione e adeguamento della linea trattamento acque dell’Impianto di Nola.
L’impianto di depurazione di Nola si trova all’interno del territorio comunale di Marigliano, al confine nord-est con il comune di Nola . Entrambi i comuni fanno parte della provincia di Napoli in Campania. Marigliano è un comune di 28.909 abitanti (dato Istat 31.07.21) e si trova nella pianura a nord del Vesuvio, in prossimità dell’Area Nolana, formando un unico agglomerato urbano con i comuni limitrofi. Il comune si è sviluppato lungo la Strada statale 7 bis di Terra di Lavoro, nel tratto che collega Pomigliano d’Arco a Nola. Marigliano dista 17 km da Napoli e rientra nella sua area metropolitana. L’impianto di depurazione si trova in destra idraulica di un canale artificiale appartenente ai Regi Lagni. Tale canale segna anche il confine amministrativo tra i comuni di Marigliano e Nola. L’impianto è delimitato a sud dalla Strada statale 7 bis.
L’impianto è entrato in attività durante l’anno 1984 (per le sole opere di primo lotto: Linea acque solo trattamento primario e Linea fanghi) e nell’anno 1986 (per la fase di trattamento biologico), ed è stato progettato considerando i seguenti valori di Popolazione servita: 461.225 ab. Eq. e di Portata media in ingresso: 3.568 m³/h.
Fino all’annualità 2006, a causa della incompletezza della rete di collettori fognari a servizio del comprensorio le portate medie influenti erano stabilmente dell’ordine dei 2.300 – 2.400 m³/h.
A partire dall’anno 2006 in adeguamento alla sopravvenuta più stringente normativa (D.L.gs. 152/06) l’impianto ha subìto interventi di upgrading relativamente a strutture della LINEA ACQUE per l’ottenimento dei nuovi standard qualitativi allo scarico. Tali interventi, valutati considerando i valori di funzionamento dell’impianto assunti per il biennio 2004-2006, hanno di fatto portato ad una diminuzione della portata media trattabile (progettualmente) dal reparto biologico (denitro-nitrificazione e sedimentazione finale) da 3.568 m³/h a 2.300 m³/h.
Nel quinquennio successivo alla realizzazione dell’adeguamento del trattamento biologico, in ragione di una politica di completamento delle reti fognarie comprensoriali e comunali, le portate idriche in arrivo sono poi notevolmente aumentate rispetto a quelle considerate a base del progetto fino ai valori attuali che si attestano in torno ai 3.500 mc/h rendendo, di fatto, il trattamento biologico sottodimensionato rispetto soprattutto al possibile trattamento delle acque di pioggia.
Da qui, la necessità di provvedere con interventi mirati alla riqualificazione e all’adeguamento dell’esistente linea liquali.